Decreto Ministeriale n. 191 del 17/05/2022 relativo all’Investimento 4.4 “Investimenti in fognatura e depurazione”
Il Ministro della Transizione ecologica, in data 17 maggio 2022, ha emanato il Decreto Ministeriale n.191 al fine di dare attuazione all’Investimento 4.4 “Investimenti in fognatura e depurazione” previsto nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, definendo:
A partire dalle ore 12.00 del 7 luglio 2022 sarà accessibile, tramite link che verrà qui pubblicato, l’apposita piattaforma dedicata per il caricamento delle proposte progettuali. La stessa sarà attiva fino alle ore 12.00 del 23 agosto 2022.
Le risorse sono assegnate mediante procedura concertativonegoziale formalizzata con la sottoscrizione di Accordi di Programma tra le parti interessate: Ministero della transizione ecologica (MITE), Regioni o Province Autonome, Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali (EGATO).
I Soggetti attuatori degli interventi relativi all’Investimento di cui al punto 1 dell’articolo 2, sono:
- i gestori affidatari del servizio idrico integrato operanti nell’ambito territoriale ottimale di pertinenza, selezionati ai sensi del D. Lgs. n.152/06 nel rispetto del principio di unicità della gestione;
- i soggetti salvaguardati ai sensi dell'articolo 172, comma 2, del D. Lgs. n.152/06, che gestiscano il servizio idrico in base ad un affidamento assentito in conformità alla normativa pro tempore vigente e non dichiarato cessato ex lege, che abbiano sottoscritto la convenzione di affidamento con l'Ente di Governo d’Ambito, e che abbiano adeguato la medesima sulla base della convenzione-tipo adottata dall’ARERA con deliberazione 656/2015/R/IDR;
- i soggetti salvaguardati ai sensi dell'articolo 147, comma 2-bis, del d.lgs. 152/06, con una convenzione recante i contenuti minimi della convenzione-tipo e in possesso dell’assenso formale alla gestione in forma autonoma rilasciata dal competente Ente di governo; - i soggetti conformi alla disciplina vigente per le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Le Regioni e le Province autonome acquisiscono dai rispettivi EGATO – identificati come soggetto proponente - le proposte da ammettere a finanziamento, corredate dalle relative schede progettuali, di cui all’allegato 1, debitamente compilate.
Il finanziamento richiesto per ciascun intervento non potrà essere inferiore al valore di € 1.000.000,00 (un milione di euro).
Qualora siano ammessi a finanziamento interventi che hanno piena copertura nei piani economico-finanziari delle gestioni (trasmessi nell’ambito degli schemi regolatori di ARERA vigenti per il periodo 2020-2023, e, per le Province Autonome di Trento e Bolzano, nell’ambito della disciplina applicabile ai soggetti interessati) alla data di pubblicazione del presente decreto, l’EGATO è tenuta a riprogrammare, nell’ambito dell’aggiornamento biennale a valere nelle annualità 2022-2023, le quote tariffarie coperte da contributo pubblico ai sensi del presente decreto destinandole ad ulteriori interventi di miglioramento del Servizio Idrico Integrato.
Le Regioni e le Province autonome, all’esito della valutazione effettuata, sulla base dei criteri di ammissibilità del presente decreto e nei limiti delle risorse a ciascuna assegnate, trasmettono al MITE, entro e non oltre 60 (sessanta) giorni naturali e consecutivi decorrenti dall’entrata in vigore del presente decreto, la loro proposta definitiva corredata dalle schede progettuali degli interventi selezionati, presentate e firmate digitalmente dal legale rappresentante del Soggetto proponente o dal suo delegato e compilate in ogni loro parte con l’indicazione dei CUP degli interventi, del finanziamento richiesto in euro e della riduzione del numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE del Consiglio a causa dell'inadeguatezza della raccolta e del trattamento delle acque reflue urbane atteso dal progetto, e in agglomerati conformi per i quali il mancato intervento pregiudicherebbe lo status di conformità. La proposta, con i relativi allegati, deve essere caricata sul portale del Ministero della transizione ecologica, tramite apposita piattaforma dedicata che sarà accessibile entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente decreto. All’atto della pubblicazione dello stesso verrà reso noto l’indirizzo del portale. Le proposte pervenute oltre il termine sopra indicato non saranno considerate; parimenti si procederà per quelle schede, facenti parte della proposta regionale, che risulteranno incomplete. Le medesime Regioni e Province autonome, con comunicazione separata caricata sul medesimo portale, potranno proporre anche interventi ulteriori rispetto al limite delle risorse a ciascuna assegnate, indicando l’ordine di priorità degli stessi; tali interventi verranno considerati nell’ambito di una lista di riserva, da cui attingere in caso di revoca e/o riattribuzione di parte dei fondi assegnati, oppure in caso di mancato raggiungimento dei target riepilogati in Allegato 1 tra i “criteri di ammissibilità”, in quest’ultimo caso, anche in sostituzione di interventi precedentemente indicati.
La proposta, con i relativi allegati, deve essere caricata sul portale del Ministero della transizione ecologica, tramite apposita piattaforma dedicata che sarà accessibile entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente decreto. (Gazzetta ufficiale n. 145 del 23/06/2022) All’atto della pubblicazione dello stesso verrà reso noto l’indirizzo del portale.