Si è concluso a Monaco il Meeting dell'Action Group 7 di Eusalp, che si è tenuto presso la sede del Ministero dell'Ambiente della Baviera, a cui ha partecipato il direttore Pierluigi Vinai, anche in rappresentanza della Regione Liguria.
Nel corso della due giorni, Anci Liguria è stata nominata co-leader dell'AG, che si occupa di infrastrutture verdi e biodiversità. Lo sviluppo delle infrastrutture verdi nelle Regioni dell'arco alpino - ambito d'azione di Eusalp - costituisce uno strumento destinato a diventare sempre più centrale in futuro poiché da qui passano tutte le connessioni ecologiche importanti per i territori, come la creazione di percorsi naturali, l'agricoltura, i giardini pubblici, tutti elementi che assicurano continuità all'esistenza del corridoio ecologico, affinché non si spezzi. E proprio la continuità ecologica è uno dei temi di maggiore cooperazione, che per sua natura travalica i confini e le barriere.
I macrotemi su cui l'AG lavorerà sono legati ai paesaggi, agli ecoesistemi delle zone umide e dei fiumi, alla gestione multifunzionale delle foreste e all'utilizzo della pianificazione territoriale come strumento di lavoro.
Il ruolo di Anci Liguria come co-leader, insieme alla Slovenia, sarà di aiuto per la messa a terra del workplan, che dovrà rispecchiare le linee dettate dall'Executive Board e dalla Presidenza, attualmente svizzera, la quale preventivamente aveva richiesto un focus importante sulla water transition, gestione dell'acqua.
"Abbiamo fatto un salto di qualità, non siamo più un membro come tanti ma co-leader e questo significa essere ammessi all'Executive Board e avere accesso a tutta una serie di conoscenze del mondo di Eusalp e delle attività promosse molto più ampia - commenta il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai - ma ciò comporta anche uno sforzo ulteriore. Lavorare per lo sviluppo delle infrastrutture verdi richiede molta pazienza, perché gli effetti non sono immediatamente tangibili, significa indirizzare in qualche modo la strada verso risultati di cui si avrà contezza nel lungo periodo, per il contributo alla rigenerazione, alla salvaguardia dell'ambiente e alla sopravvivenza della specie. Anche i Paesi dell'arco alpino stanno incominciando a rendersi conto che il tema dell'acqua è fondamentale, perché solo ora scorgono all'orizzonte quello che noi stiamo già vivendo da qualche anno, soprattutto nel Ponente ligure: la crisi idrica. Questo, in un certo senso, ci rafforza a livello europeo, perché aiuta tutti a mettere la testa su questi temi con un po' più di concretezza: una cosa è parlarne nei convegni, un'altra è occuparsene come siamo abituati a fare noi, mettendoci le mani, cercando di costruire dei progetti che abbiano concretezza, e che diano la possibilità anche di sviluppare idee pilota in qualche Comune. Un lavoro che è partito da lontano, che abbiamo svolto sempre gratuitamente, allineati con l'Assessorato alla cooperazione transfrontaliera regionale e con gli uffici regionali preposti. Certo, c'è bisogno di tempo per vederne gli effetti, ma anche solo far capire a livello europeo - dove sognano e ragionano di un verde avveniristico e poco concreto - l'importanza dell'azione che stiamo conducendo con l'Assessorato regionale alla Protezione civile sull'emergenza idrica, dove stiamo andando ad intervenire sulle condutture e sulle infrastrutture per non perdere acqua, è già un successo notevole. Anche per questo ci hanno chiesto se eravamo disponibili a fare un passo ulteriore e diventare co-leader, perché siamo portatori di esigenze che non avevano focalizzato bene semplicemente perché non ne avevano ancora bisogno: il verde e l'acqua".