Il personale dei comuni di Roma, Firenze, Milano, Bari, Genova lavorano a supporto dei comuni alluvionati delle Marche. In arrivo quelli di Torino. La presidente Mancinelli: “Grazie a tutti”.
Oltre ai fondi per la ripartenza, un altro tema fondamentale sollevato dai sindaci dei comuni colpiti dall’alluvione del 15-16 settembre è quello del personale da mettere a disposizione per il disbrigo delle pratiche indispensabili a richiedere i ristori per i privati e le aziende e far ripartire le attività. Per far fronte a queste necessità, Anci Marche con l’Area Sicurezza e Legalità di Anci si è attivata fin dalle ore successive al tragico evento per richiedere e coordinare l’invio di unità di personale da impiegare al fianco del personale dipendente dei comuni coinvolti. L’azione di raccolta delle istanze dell’associazione dei comuni ha prodotto risultati concreti e oggi sul territorio sono attive risorse dei comuni di Roma, Firenze, Milano, Bari, Genova già intervenuti a supporto dei comuni alluvionati delle Marche. Sono attese nelle prossime ore anche unità operative dal comune di Torino mentre il Dipartimento della Protezione Civile dell’Umbria opera ancora a Senigallia.
“La catena della solidarietà dell’Anci si sta dimostrando ancora una volta straordinaria – dice Valeria Mancinelli Presidente di Anci Marche e Coordinatrice nazionale delle Anci regionali – e dovendo affrontare nelle Marche un’altra emergenza è confortante constatare come la sussidarietà in seno all’associazione dei comuni sia sempre viva e concreta”. L’Anci Marche si è offerta per garantire un’azione di coordinamento preziosa per ottenere sostegno tempestivo e competente e, con i sindaci coinvolti, c’è un filo diretto e costante tenuto dalla direzione. “Come in tutte le tragedie e come abbiamo avuto occasione di ribadire anche in occasione dell’incontro sui cambiamenti climatici organizzato ad Ancona – ha aggiunto la Mancinelli – la vera sfida è far funzionare la macchina dello stato a tutti i livelli, compresa quella di una celere risposta amministrativa e burocratica quando le luci dei riflettori sull’emergenza si spengono ma il lavoro non solo non è finito ma anzi comincia. Mi riferisco a quello più lungo, estenuante perché appesantito dalla burocrazia e capace ancora una volta di evidenziare le carenze di organico che i comuni sopportano per una stagione troppo lunga di scelte sbagliate fatta di tagli che speriamo non tornino più”.
Fin dai giorni della tragedia la direttrice, su indicazione della stessa Presidente e del consiglio direttivo, sta periodicamente visitando i comuni colpiti per monitorare in maniera continuativa le reali esigenze dei sindaci e testimoniale il concreto sostegno da parte di Anci Marche.
Fonte: Anci Marche