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Caro energia e Pnrr: le proposte di Anci


Durante la riunione del Comitato direttivo nazionale dell’Anci sono state affrontate diverse questioni che rivestono carattere di vera urgenza per i Comuni: il caro energia e le problematiche riguardanti lo stato di avanzamento del PNRR.

Dal versante ligure, hanno preso parte alla riunione il Sindaco di Genova e Presidente di Anci Liguria Marco Bucci, il Sindaco di Imperia e Vice Presidente Anci Claudio Scajola, il Sindaco di Savona Marco Russo e Luca Pastorino di Bogliasco. 

L’esigenza di ottenere, nel breve periodo, fondi aggiuntivi per il trasporto pubblico locale alle prese con il caro carburanti è stata espressa dal Presidente Bucci, il quale ha chiesto che questa necessità venga rubricata come prioritaria, poiché Comuni, Province e Città metropolitane non sono più in grado di affrontarne la spesa e chiudere i bilanci. 

Bilanci che risultano fortemente compromessi dal caro bollette, per cui i Comuni sono costretti a ridurredrasticamente, per esempio, servizi come l’illuminazione pubblica, il che comporta un problema di sicurezza dei cittadini, per cui si raccomanda ai Sindaci di concertare con le Prefetture eventuali spegnimenti e riduzioni.

Il Presidente Decaro ha ripercorso quanto ottenuto da Anci: 860 milioni per i Comuni e 160 per Province e Città metropolitane, risorse contenute nei decreti Energia e nei tre decreti Aiuti, ma è evidente che non basta.

La stima delle risorse ottenute copre solo il 50-60 per cento del fabbisogno, calcolato da Ifel su dati Siope. Al nuovo governo Anci chiederà 200-300 milioni subito, e 700-800 a inizio anno, questi ultimi da utilizzare come “tesoretto” per coprire - entro il primo trimestre 2023 - i maggiori costi energetici ed evitare la chiusura dei bilanci in condizione di disavanzo.

Il Sindaco Scajola ha sottolineato come la prima cosa da fare con il nuovo governo è far sì che Anci sia il primo organismo di rappresentanza ad essere ascoltato in quanto espressione del governo delle comunità locali erogatrici dei servizi ai cittadini e alle imprese.

A fronte della guerra in Ucraina, dei problemi legati al caro materiali e dell’energia elettrica e del gas, che vanno a creare reazioni a catena difficilmente controllabili (dissestifinanziari, ritardi nei pagamenti), è necessario adottare un approccio simile a quello assunto durante la pandemia: in primis attraverso un monitoraggio condiviso della situazione dei consumi e dei costi, associandoli ad interventi urgenti che compensino, nell’immediato, i maggiori oneri emersi dalla crisi generale.

Anci chiederà al nuovo governo anche che le misure straordinario adottate per il 2022 vengano prorogate nel 2023 con l’utilizzo degli avanzi liberi, dei fondi Covid e degli oneri di urbanizzazione dei proventi derivanti dalle multe, oltre alla possibilità, per gli enti locali, di dilazionare le bollette quando subiscono un incremento superiore al 50per cento, e di applicare le misure di sostegno concesse alle aziende preposte ai servizi pubblici locali.

Per quanto riguarda il PNRR, è indispensabile che il nuovo governo affronti quotidianamente la questione PNRR, che i ministeri si parlino, e che venga previsto uno snellimento delle procedure di erogazione delle risorse, come è stato fatto con il Fondo opere indifferibili, che ha erogato direttamente le risorse senza passare attraverso decreti e autorizzazioni ulteriori. A proposito del Fondo, Anci chiederà di estenderlo anche al 2023.

Nel frattempo, nel corso del concomitante Comitato direttivo UPI, a cui ha preso parte il coordinatore UPI Liguria Pierluigi Peracchini, è stato approvato il documento programmatico redatto dalle Province italiane da sottoporre al nuovo esecutivo, in cui gli enti di area vasta chiedono di essere riorganizzati in maniera funzionale alle necessità dei territori. Il 23 novembre alle 16 a Bergamo si terrà l’Assemblea dei Presidenti delle Province, in seno all’Assemblea Anci.

 



CONSIGLIO DIRETTIVO