Prima riunione da coordinatore della Commissione Immigrazione di Anci Liguria per il Sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro: "Ringrazio l'Ufficio di Presidenza per avermi voluto alla guida della Commissione - ha affermato alla platea di Sindaci e Amministratori locali liguri - Cercherò di svolgere il mandato in modo terzo, rappresentando le istanze dei Sindaci, che devono essere ascoltati e non subire imposizioni dall'alto, nel limite oggettivo delle competenze".
Durante i lavori della Commissione, sono stati illustrati i contenuti del Decreto Cutro, è stato fatto il punto sui numeri sull'accoglienza in regione e sulle criticità riscontrate dai Comuni nella gestione dei migranti.
Da una prima analisi del decreto Cutro, è emersa la preoccupazione riguardo il "potere" di sostituzione dei Prefetti su eventuali inerzie dei Comuni nell'individuare strutture idonee ad accogliere i migranti in periodi di emergenza sbarchi: "Noi Sindaci dobbiamo fare squadra per cercare soluzioni che abbiano il minore impatto per i nostri Comuni prima che ci pensi qualcun altro", ha sottolineato Di Muro, che ha poi espresso preoccupazione per quello che hanno detto i Prefetti, cioè "che loro stessi hanno difficoltà a reperire immobili ma anche operatori qualificati che si occupino dell'integrazione dei migranti. Sui minori stranieri non accompagnati sicuramente ci sono più immobili disponibili per l'accoglienza, ma il pagamento di alcune fatture emesse dalle strutture iniziano a essere respinte da parte delle Prefetture".
Poi si riscontra il problema dei Cas: "I bandi continuano ad andare deserti, e questa situazione crea problemi per una vera integrazione dei cittadini stranieri presenti sui territori. A Ventimiglia, inoltre, sono più i migranti irregolari che quelli regolari, e la maggior parte degli irregolari non vuole andare nei Cas e nelle strutture per l'accoglienza, dunque c'è anche il problema di gestire chi non vuol essere gestito".
Durante la riunione sono intervenuti Luca Volpe di Imperia, Luca Ottonello di Albisola Superiore, Lorenzo Brogi di La Spezia, Gino Garibaldi di Cogorno e Angelo Delbene del Comune di Genova, per conto dell'assessore Lorenza Rosso.
Volpe ha sottolineato come a Imperia ci siano molti Cas per adulti, ma i problemi maggiori riscontrati riguardano i minori che, dopo essere stati accolti nelle strutture deputate, dopo qualche giorno non si ritrovano più, e questo costituisce anche un notevole problema economico, poiché la gestione e il mantenimento finanziario sono demandati ai Comuni.
Ottonello ha evidenziato come il decreto Cutro precluda ai richiedenti asilo di essere inseriti nei progetti Sai, come i Comuni abbiano difficoltà a inserire i soggetti vulnerabili e, infine, come si rischia che siano sempre gli stessi Comuni a ospitare Cas e Sai.
Brogi ha espresso la necessità di sensibilizzare le Prefetture a non dirottare l'accoglienza nei capoluoghi.
Garibaldi ha riferito che il Comune di Cogorno ospita un progetto Sai e sta ragionando anche sull'apertura di una sede Cas, ma l'accoglienza va fatta bene, con progetti seri.
Delbene ha evidenziato come l'importo pro-capite pro-die riconosciuto dai Sai sia inferiore a quello concesso dalle Prefetture per i minori stranieri non accompagnati, e risulta dunque insufficiente a garantire anche l'apertura di nuove strutture per l'accoglienza. L'adeguamento della retta giornaliera potrebbe essere uno strumento da invocare a livello nazionale.