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Legge di Bilancio 2023: le richieste di Anci e Upi

 

Un miliardo per coprire quelle spese che non sono previste, o lo sono solo in parte, nel provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri: è quanto ha chiesto al Governo il presidente Ifel Alessandro Canelli, delegato alla Finanza locale Anci, ascoltato dalle commissioni Bilancio del Senato e della Camera sul ddl bilancio venerdì 2 dicembre.

Nel DOCUMENTO consegnato alle commissioni Anci ha evidenziato quali sono le problematicità più impattanti per le casse dei Comuni nel 2023, che rischierebbero di non far quadrare i bilanci, come il caro energia e il trasporto pubblico.

Sul fronte aumento costi energetici, si registra un buco di circa 600 milioni tra i fondi messi a disposizione dal Governo (990 milioni) e la stima delle spese Anci di 1,6 miliardi: una differenza che per il momento i Comuni sono riusciti a colmare autonomamente, ma che va regolamentata per il prossimo anno.

Per attutire l'esborso per il bonus ai dipendenti pubblici previsto per il 2023, onere in capo agli enti territoriali, i Comuni chiedono lo stanziamento di 400 milioni di euro, mentre per far fronte allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, la richiesta è di 80 milioni di euro.

Nel documento, Anci sottolinea l'insufficienza di risorse per assicurare l'invarianza del Fondo di solidarietà comunale 2023 rispetto al 2022. Per questo i tre principali interventi proposti per evitare che il nuovo anno si apra con minori risorse, sono:

  • l'abolizione del taglio della cosiddetta spending rewiew informatica (pari a 100 milioni);
  • il rinforzo del correttivo sul Fondo di 50 milioni di euro;
  • il consolidamento del contributo di 50 milioni di euro a favore dei piccoli Comuni in spopolamento, assegnato solo per il 2022.

Sul trasporto pubblico locale, Anci chiede non solo un sostegno di 200 milioni di euro ma anche la sospensione delle norme che obbligano gli enti locali ad accantonamenti immediati in caso di perdite delle aziende di cui sono proprietari.

Chiesto poi anche un finanziamento triennale di 60 milioni annui per le Città metropolitane per compensare le sempre più corpose perdite tributarie legate ai minori introiti dell'imposta sul passaggio di proprietà e quella sulle assicurazioni Rca.

Le Province.

Anche Upi, audìta nelle commissioni Bilancio del Senato e della Camera sul ddl bilancio (il DOCUMENTO presentato), ha illustrato le proposte prioritarie delle Province, a partire dall’anticipazione al triennio 2023/25 dell’assegnazione di 438 milioni, quota di risorse già prevista a favore delle Province dalla legge di bilancio 2021 per il periodo 2023-2031, in modo da ridurre, anche se solo parzialmente, lo squilibrio sui fabbisogni standard.

Le Province chiedono poi:

  • 200 milioni a ristoro delle minori entrate tributarie per gli anni 2023/2024;
  • 30 milioni per la piena applicazione della disciplina delle assunzioni nelle Province;
  • l’eliminazione della spending review prevista per il triennio 2023/2025;
  • 20 milioni annui, per ciascuno degli anni 2023/2025, per l’assunzione straordinaria di 500 unità non dirigenziali a tempo determinato;
  • l’eliminazione dei 52 milioni del contributo alla finanza pubblica legato ai costi della politica.

 

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  • FINANZA LOCALE   LEGGE DI BILANCIO 2023