"Sappiamo, dai tempi dei Romani, che il progresso passa attraverso la costruzione e il mantenimento di vie di comunicazione perché, con esse, si crea economia e si mantengono i territori. La rete viaria nel nostro Paese è di 167mila chilometri; di questi, 137mila sono rappresentati da strade provinciali. Ben vengano l'alta velocità, le reti autostradali e le bretelle di colegamento, ma se non prestiamo attenzione verso il nostro territorio ne condanniamo molti tratti all'isolamento e alla decadenza". Così il presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola sul palco di "Missione Italia 2021-2026", la due giorni di Anci, Upi e Ifel sul PNRR alla Nuvola di Roma.
Scajola è intervenuto, anche in veste di Sindaco di Imperia e vicepresidente nazionale Anci, sui progetti strategici delle Province e sugli assi viari che fanno crescere i territori, nell'ambito della sessione di lavori sulle misure per la mobilità dei Comuni e delle Città metropolitane, introdotta dal ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini.
"La pandemia ci ha insegnato che c'è un desiderio di ritornare sui territori, ma dobbiamo essere pronti a investire perché questi territori siano raggiungibili - ha proseguito Scajola - Il Governo ha elargito stanziamenti straordinari per mettere in sicurezza ponti e strade, ma nasce il problema della manutenzione, per cui bisogna andare a vedere nei bilanci ordinari stanziamenti per il mantenimento delle strade provinciali. Per fare questo, però, bisogna individuare bene le competenze".
Scajola si è dunque soffermato sulla riforma del Tuel, Testo unico degli enti locali, necessaria ma al palo da quasi un anno: "Ci troviamo di fronte a una situazione incomprensibile: il ministro dell'Interno ha fatto una proposta, ferma da quasi un anno, ma i Comuni hanno bisogno di queste modifiche legislative, la riforma è impellente, anche perché si dovrà aprire un grande dibattito sulla necessità di riequilibrare le competenze fra Comuni, Province e Regioni, così come è stato fatto in Francia, dove è stata effettuata una modifica sostanziale, e anche per evitare quello che sta succedendo troppo spesso, e cioè che le Regioni facciano gestione invece che programmazione e indirizzo, lasciando le Province a metà, che non si sa cosa sono, creando un grave squilibrio sul 'chi fa cosa'. Ho posto la questione perché sia da stimolo al dibattito che ci deve essere tra le forze politiche", ha concluso Scajola.