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Obiettivo 5, Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze: poche le donne ai vertici dei Comuni

 

La Giornata Internazionale della donna è una ricorrenza che si celebra l'8 marzo di ogni anno e sottolinea l'importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione, ricordando le conquiste sociali, economiche e politiche e portando l'attenzione su questioni come l'uguaglianza di genere, le discriminazioni e le violenze contro le donne. Tra gli obiettivi ONU proposti nell'Agenda 2030 il quinto è proprio "Raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte e donne e le ragazze", e mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione, il che significa anche aumentare la rappresentanza femminile nei processi decisionali.

In Italia la partecipazione attiva delle donne resta, ancora oggi, un vulnus della nostra democrazia: se ne è discusso nel corso del convegno “Agenda 2030 - Parità di genere: possibilità o necessità? Focus sulla presenza e il ruolo delle donne nella Pa oggi e domani”, promosso dalle Sindache di Garlenda Silvia Pittoli, Osiglia Paola Scarzella, Pieve Ligure Paola Negro, Testico Lucia Moscato e Vessalico Paola Giliberti, iniziativa sostenuta dall’Ufficio di Presidenza di Anci Liguria, Regione Liguria, Consigliera di parità Regione Liguria, Università di Genova e Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il numero di donne Sindaco è cresciuto poco negli ultimi 10 anni in Italia: nel 2014 i Comuni amministrati da donne erano il 13,4%, in Liguria il 12,0%; oggi la media nazionale è del 15,2%, con la Liguria poco sotto, con 35 Comuni su 234 guidati da donne, il 14,9%.
Se parliamo di piccoli Comuni, quelli con popolazione fino a 5mila abitanti, la media sale al 17,2%, con le donne ai vertici di 27 Comuni su 157.
A ricoprire il ruolo di assessore comunale in Liguria, invece, sono 188 donne su 432 in totale (il 43.5%), mentre le consigliere sono 1.021 su 3.009 (il 33,9%).

“Perché il 51,7% della popolazione è così poco presente nelle posizioni apicali decisionali delle nostre istituzioni? – si chiedono le Sindache promotrici - C’è ancora molto da fare per raggiungere una vera uguaglianza di genere. Per questo, c’è bisogno di cooperare, a tutti i livelli, per costruire strategie educative e rieducative condivise. Dal conseguimento della parità di genere dipende il conseguimento della giustizia sociale non solo a beneficio del genere femminile ma anche del genere maschile se si pensa agli stereotipi, agli schemi di comportamento anticamente preordinati e radicati che costituiscono un limite alla emotività, alla libertà di esprimere pensieri non riconosciuti o ricondotti alla sfera tipica del genere maschile. L’obiettivo che dobbiamo porci tutti è ricostruire il tessuto sociale delle nostre piccole o grandi società locali alle quali deve giungere forte e chiara la vicinanza delle Istituzioni che le governano; Istituzioni che non sono solo luoghi della burocrazia che perseguita gli addetti ai lavori, ma luoghi dove si studiano le strategie possibili per dare servizi che aiutino la maturità culturale. Non si può prescindere dal contributo femminile perché fondamentale per la crescita democratica del nostro Paese”.

La giornata di oggi ha avuto come obiettivo quello di avviare un processo di coinvolgimento e partecipazione attiva rivolta a tutte le Amministratrici e gli Amministratori locali, anche extra-regionali, che condividono il valore della tematica relativa all’uguaglianza nelle pari opportunità tra i sessi.

Prossimo passo: la costruzione di una rete lineare e trasversale di strategie condivise, da cui scaturiranno progettualità locali e nazionali, per superare ogni forma di discriminazione ancora oggi esistente.

Nel corso dell’evento, aperto da una performance dell’attrice Mariella Speranza, sono intervenuti il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana; la coordinatrice di Anci Giovane Liguria Francesca Corso; la consigliera di parità di Regione Liguria Laura Amoretti; la dott.ssa Valentina Pericoli di REFE – Strategie di sviluppo sostenibile; i docenti del Disfor – Università di Genova Franco Manti ed Emanuela Abbatecola.

Hanno portato il proprio contributo al dibattito il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna e i consiglieri regionali Selena Candia, Chiara Cerri, Sergio Rossetti, Veronica Russo, Sonia Viale e la consigliera comunale di Genova Cristina Lodi.

Presenti anche grandi donne manager, tra cui la direttrice della Rai Liguria Antonella Pacetti e la direttrice generale della Città metropolitana di Genova Maria Concetta Giardina.

 

 

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