Sono stati presentati oggi ai Comuni liguri interessati il Piano territoriale regionale e i passaggi che porteranno alla sua applicazione.
La Giunta regionale ha infatti recentemente approvato due importanti provvedimenti che consentiranno di dare avvio a un’innovativa sperimentazione sul territorio del PSI (Piano dei servizi e delle infrastrutture), parte fondamentale del suddetto PTR.
L’obiettivo, condiviso con la stessa Anci, è quello di collaborare alla redazione di linee guida che supportino tutti i Comuni nella redazione del nuovo piano che avrà nella visione d’insieme del territorio la sua principale peculiarità. Per farlo verranno coinvolti diversi Comuni di varie dimensioni e localizzazioni che, con il supporto diretto della Regione Liguria, avranno un anno per redigere il PSI e fungere da modello per tutti gli altri.
“Con la riunione odierna poniamo le basi per l’avvio della sperimentazione con i Comuni che possono candidarsi a partecipare all’attività condivisa di formazione delle linee guida – spiega l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola. – Una volta ratificato il gruppo di lavoro avvieremo effettivamente i lavori per arrivare al suddetto obiettivo. Regione Liguria si dimostra, ancora una volta, all’avanguardia e, soprattutto, a servizio diretto del territorio con una sperimentazione unica in Italia. Verranno messi al centro tutela e valorizzazione del paesaggio, rigenerazione urbana e una visione green con zero consumo di nuovo suolo e con un’attenzione verso le infrastrutture locali e regionali che agevolino la vita dei cittadini”.
“La cooperazione tra Regione e Anci prosegue sul Piano territoriale regionale – afferma il direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai. – Trentasei Comuni inizieranno un percorso di forte autonomia urbanistica grazie a questo processo innovativo. Anci potrà agevolare l’accompagnamento alla piena adozione del Ptr”.
Una volta terminata la sperimentazione l’approvazione definitiva del PTR passerà al vaglio del consiglio regionale e, al contempo, la Giunta dovrà dare il proprio semaforo verde alle linee guida. A quel punto i Comuni avranno a disposizione cinque anni per applicare il Piano territoriale.