Anche Anci Liguria, nella persona del vicepresidente Simone Franceschi, ha sottoscritto questa mattina, nella Sala degli Specchi del Palazzo del Governo, il Protocollo d’intesa finalizzato all'adozione e condivisione di procedure specifiche per l'identificazione dei cadaveri senza nome.
Il Protocollo, siglato dai Prefetti di Genova, Imperia, La Spezia, Massa-Carrara e Savona, dall’Assessore alla Sanità della Regione Liguria, dal Procuratore Generale e dai Procuratori della Repubblica del Distretto della Corte d’Appello di Genova, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Genova, dal Comune Capoluogo, dal Rettore e dal Direttore dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Genova, dal Direttore Generale del Policlinico San Martino e da Anci Liguria, ha l'obiettivo di semplificare e velocizzare l'iter autorizzativo per comparare il DNA dei corpi non identificati con quello dei familiari di persone scomparse.
Nello specifico, la procedura favorisce l'identificazione di corpi o resti umani tramite l'esecuzione di riscontri diagnostici, per definire la causa e l'epoca della morte, per poter compilare una scheda post-mortem necessaria alla comparazione dei DNA con i dati biologici di profili delle persone scomparse. Promuove inoltre la circolarità delle informazioni con tutte le amministrazioni coinvolte e le Forze di Polizia su ogni ritrovamento, anche allo scopo di evitare che cadaveri non identificati o resti umani possano essere sepolti senza nome.
Le nuove procedure saranno utilizzate per incrementare ulteriormente l'operatività dell'attuale Banca Dati nazionale del DNA, contribuendo così ad informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e gli operatori di settore sull'importanza di una corretta implementazione.
Ad oggi in Italia sono circa mille i corpi non identificati, dei quali 38 nella sola Liguria.