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Tavolo tecnico sull’inquinamento elettromagnetico, Vinai (Anci Liguria): “Stiamo lavorando assiduamente, sarebbe bene avessimo indirizzi definitivi da Roma: risparmieremmo energie”

 

Si è conclusa la riunione del tavolo tecnico di Anci Liguria sull’inquinamento elettromagnetico con i Sindaci, Regione Liguria, Arpal, A.Li.Sa., Asl3 e il Difensore civico.

Il gruppo di lavoro, dopo aver raccolto le esigenze delle comunità locali, condurrà un’attività di sintesi, confrontando le richieste espresse dai Sindaci con le linee guida regionali esistenti, per poi redigere un documento tecnico di supporto e di orientamento per i Comuni in materia di emissioni ed inquinamento elettromagnetico.

I Comuni hanno espresso le loro perplessità circa l’emendamento al Decreto Coesione, approvato in Commissione Bilancio del Senato, che di fatto scavalca i regolamenti comunali sulla pianificazione delle installazioni di antenne nei territori cosiddetti “aree bianche”, per consentire il raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale del Piano “Italia 5G”.

Dopo l’innalzamento dei limiti di esposizione in tema di elettromagnetismo dai 6 V/m ai 15 V/m, i regolamenti restano l’unico strumento nelle mani dei Comuni per pianificare la realizzazione degli impianti.

“Stiamo facendo da tempo un percorso insieme alla Regione, comparti Sanità e Ambiente, ad Arpal e al Difensore civico, che ringrazio, come anche i Comuni che hanno coinvolto Amministratori e tecnici, mettendo anche a disposizione dei consulenti, perché la redazione dei regolamenti è faticosa e onerosa – afferma il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai – Tuttavia, leggendo le ultime notizie, oggi, nel corso di una proficua, lunga ed approfondita riunione, il punto interrogativo che ci siamo posti è stato, gioco-forza, se questo nostro impegno ha una qualche utilità di sistema, se questo nostro tentativo di mediazione tra sviluppo economico e delle comunicazioni e preoccupazioni delle comunità locali abbia un senso, oppure se stiamo solo sprecando energie, perché i livelli nazionali hanno già deciso altri percorsi, in deroga ai regolamenti comunali”.

“Se la norma si riferisse soltanto alle aree bianche, sembrerebbe quasi un valore aggiunto – prosegue Vinai – ma sarebbe bene che, contestualmente, venissero promosse misure di protezione nel restante territorio. Chiediamo dunque ad Anci, al Ministero della Salute, al Comitato delle Regioni, al Coordinamento nazionale dei Difensori civici ed a tutti i livelli nazionali che, a vario titolo, hanno competenza su questa materia, di aiutarci a svolgere questo impegno che il nostro Ufficio di Presidenza ed i nostri Sindaci liguri hanno inteso assumere”, conclude Vinai.

 



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